lunedì 23 maggio 2011

Inquinamento a San Polo, dichiarazioni dell'Italia dei Valori




GIORNALE DI BRESCIA 22 MAGGIO 2011

Caso S. Polo, l'Idv:fra trenta giorni esposto in Procura

Trenta giorni. Tanto il tempo che il Gruppo dell'Italia dei Valori «concede» a Regione, Provincia e Comune per «intervenire con azioni concrete a tutela della salute dei cittadini» di San Polo. Dopodiché, allo scadere dell'ultimatum, dati, rilievi e studi finiranno sul tavolo della Procura della Repubblica. E allora - annuncia il consigliere regionale Idv, Francesco Patitucci - «chiederemo non solo misure efficaci per i residenti della zona est, ma soprattutto provvedimenti contro chi doveva agire e non lo ha fatto».
Il j'accuse parte dall'esito dello studio condotto dal Politecnico di Milano, che evidenzia come nella zona sud-est della città i valori di Pcb e diossine nell'aria subiscano un'impennata. «I numeri attribuiscono il 99% della responsabilità all'Alfa Acciai» sottolinea Patitucci. Che ricorda come la «situazione critica» del quartiere sia stata confermata tanto dai dati divulgati dall'Arpa (attraverso la campagna dei deposimetri, che dal 2008 monitorano la concentrazione di Pcb e diossine nell'aria) e dall'Asl (che individua a San Polo un picco di patologie legate al sistema respiratorio). «Tra tutti questi rilievi c'è uno stretto legame - incalza Patitucci -. E queste premesse ci hanno spinto a presentare una serie di interrogazioni al presidente della Lombardia e al Governo. Spiegazioni rimaste però inascoltate». Quindi, il primo provvedimento: dopo aver lasciato esposto fuori dall'abitazione di San Polo un lenzuolo bianco per quaranta giorni, il consigliere ha chiesto all'Arpa che venisse analizzato. «Diossine e furani sono stati rilevati in quantità non significative per l'inadeguatezza del supporto - precisa - mentre per quanto riguarda il Pcb i numeri sono incisivi e significativi».
A chiedere chiarezza, insieme a Patitucci, anche il coordinatore provinciale dell'Idv, Salvatore Palmirani, e il consigliere provinciale, Luca Pelizzari. «La situazione è pericolosa e fuori controllo - evidenziano -.L'Alfa Acciai ha in parte provveduto ad affrontare il nodo inquinamento, ma deve ancora chiarire da cosa sia composta la collinetta creata per i pannelli fonoassorbenti e l'efficacia dei filtri adottati per il controllo delle emissioni

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