martedì 22 maggio 2012
Italia dei Valori: «Il percorso del Pd è sbagliato»
Ripartire dalla foto di Vasto e disinteresse per le scaramucce interne al Pd. L'Italia dei Valori prende posizione per quella che si annuncia una lunga campagna elettorale, in vista delle Comunali del 2013 a Brescia.
Il responsabile lavoro del Idv nazionale, Maurizio Zipponi ha le idee decisamente chiare su cosa i dipietristi non vogliono: «Al momento non c'è nessun accordo col Pd, ma puntiamo a governare dal 2013 in alternativa al centrodestra. Infine non ci interessa entrare in un dibattito interno al Pd. Ad oggi ci sono due candidati in campo nel centrosinistra, ma mi sembra una questione chiusa, su cui peraltro non siamo stati interpellati». Inutile dire, che l'Idv non sosterrà un candidato individuato solo attraverso le primarie del Pd: «I democratici stanno sbagliando il percorso - prosegue Zipponi - Piuttosto servirebbe individuare quattro temi centrali su cui basare il programma elettorale ed evidentemente andare alle primarie del centrosinistra».
Un ramoscello d'ulivo lo tende invece il segretario provinciale dell'Idv, Salvatore Palmirani: «Secondo noi bisogna partire dalla cosiddetta foto di Vasto, ovvero Pd, Sel e Idv per poi allargare i confini della coalizione». A quel punto con le primarie di coalizione l'Idv proporrebbe un suo candidato.
Non c'è alcun entusiasmo sui due candidati in pectore: «Del Bono l'abbiamo sostenuto la volta scorsa ed ha perso - ha precisato ancora Zipponi - Fenaroli fa bene a scuotere le acque ma non si capisce quali siano le forze politiche che lo sostengono». Secondo i dipietristi con le scaramucce politiche in atto nel centrosinistra «si sta sbagliando strada», e l'Idv secondo le parole del senatore De Toni vuole piuttosto proporre una «coalizione per vincere nel 2013». Questo perché tra i rappresentanti dipietristi vi è la convinzione che «Brescia abbia voglia di cambiare per uscire dalla depressione che la sta limitando in questi anni». Ma per vincere, continua a ripetere Zipponi «serve una visione che permetta a Brescia di riprendere in mano gli strumenti della propria storia attraverso un programma che valorizzi la cultura industriale, la tradizione imprenditoriale e dell'innovazione». E qui ci sono nodi irrisolti col Pd, come ha ricordato il consigliere regionale, Patitucci: «È stato un errore la mozione congiunta votata con la maggioranza in Loggia, perché nel testo si boccia il duale, mentre in contemporanea venivano fatte le nomine per la Sorveglianza di una società, A2A, che ha usato Brescia come cassaforte per i debiti di Milano».
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