domenica 13 maggio 2012

Maurizio Zipponi,bresciaoggi 12 maggio 2012

LOGGIA 2013. Il coordinatore nazionale dei Dipartimenti Idv replica ai democratici: «Finora solo percorsi scontati, tradizionali. Così non si va da nessuna parte» Zipponi: «Noi prepariamo la vera svolta» I pilastri: «Le intese, il programma, le primarie» Gli alleati: «Si parte da lì, ma non siamo al traino» Il Pd: «Distanti da quel che sta facendo inLoggia» e-mailprintsabato 12 maggio 2012 CRONACA, pagina 15 Maurizio Zipponi (Italia dei valori)Alleanza, programma, primarie. Sono, per Maurizio Zipponi, i pilastri da cui i dipietristi partiranno per preparare la corsa per la Loggia. Con questa intervista l´Italia dei Valori, per bocca del coordinatore nazionale dei Dipartimenti, pone alcuni paletti e prospettive nuove rispetto a quelle delineate negli scorsi giorni a Bresciaoggi dall´ex sindaco Paolo Corsini e dal segretario Pd Giorgio De Martin. Con l´avvertenza che il partito, pur guardando di buon occhio alla coalizione con Pd e Sel, non vuole posizioni subalterne. Zipponi, quale risultato legge nelle amministrative appena concluse e che futuro vede per il centrosinistra a Brescia? «Su Brescia noi abbiamo in mente un percorso partendo dal perimetro dell´alleanza che in queste amministrative ha vinto nella stragrande maggioranza dei Comuni: Pd, Idv e Sel, eventualmente valutando allargamenti. Nei 900 Comuni in cui si è votato noi di Italia dei Valori abbiamo raddoppiato i consiglieri comunali eletti e abbiamo lo splendido risultato di Leoluca Orlando Palermo. Qui, per la Loggia, vorremmo partire appunto da alleanza, programma, e dalle primarie per il candidato». Nell´intervista pubblicata ieri il segretario del Pd Giorgio De Martin parla di un «dialogo molto bene avviato» con l´Italia dei Valori per quanto riguarda la piattaforma programmatica per le comunali. È d´accordo? «Vorrei precisare che per ora non esiste nessun accordo con il Pd in relazione appunto ad alleanze, programma, certezza matematica delle primarie. La novità è che Italia dei Valori, forte dell´esperienza fatta altrove, tra 15-20 giorni chiusi i ballottaggi renderà note decisioni importanti. Vogliamo che le nostre liste siano aperte ai giovani, alle idee e alle competenze e non certo alle adesioni ai partiti o ai gruppi di potere o alle lobby organizzate. Le liste e il programma per noi devono essere frutto di confronto con associazioni, volontariato, imprese, lavoratori». Ma il segretario Idv Palmirani ha aperto un dialogo con il Pd.... «Tutto quello che stiamo dicendo è coerente con il percorso che Salvatore Palmirani ha condotto fino ad ora. Non ci si rifiuta di bere un caffé con nessuno. Nei risultati delle ultime elezioni leggiamo però un messaggio: sappia il Pd che non siamo la carrozza di un treno di nessuno e non c´è un´unica strada. L´autostrada è l´alleanza, ma non è l´unica». Il Pd punta molto su una piattaforma programmatica comune. Pensa che sia il metodo giusto? «I candidati si misureranno con le loro diverse caratteristiche e le loro peculiarità nelle primarie. Noi non siamo d´accordo per esempio sull´inciucio fatto su A2A, non siamo d´accordo con il perverso attacco del Pd all´Omb, non siamo d´accordo nel considerare questo governo Monti un bene per l´Italia. E i programmi che si presenteranno risentiranno di queste caratteristiche che Italia dei Valori ha. Noi ci prepariamo anche ad un´alternativa. Qualora non ci fosse un accordo siamo nelle condizioni di costruirla. E ci potranno essere anche sorprese». Mi sta dicendo che il modello di Marco Fenaroli, che è uscito dallo schema inizialmente proposto dal Pd lanciando la sua candidatura, potrebbe essere anche il vostro? «Non conosco il programma di Fenaroli. Può darsi che noi altrettanto abbiamo una piattaforma e candidato o candidata. Per noi il candidato deve incarnare il cambiamento. Tutti coloro che rappresentano la continuità col passato sono perdenti. Dal punto di vista generazionale, del genere e dei contenuti. Uno dei punti su cui discutere è che A2A è diventata una fabbrica di posti per i partiti. Sentiamo molta distanza da quello che il Pd sta facendo in Loggia». Quindi il modello Orlando, l´usato garantito di cui parlava l´ex sindaco Corsini, per voi è un unicum che non può essere replicato a Brescia? «Orlando ha rappresentato a Palermo un punto di rottura con i 10 anni alle spalle. Ha avuto un vantaggio. Aveva dimostrato di saper fare il sindaco in una città complicata ed era ricordato come colui che aveva generato la primavera. La sua storia è un unicum. Ma di unico c´è che l´Italia dei Valori vince seriamente, governiamo le città più importanti del Centro Sud. E abbiamo conquistato tanti sindaci». Le posizioni nazionali dell´Idv possono incidere sull´effettiva composizione di una coalizione di centrosinistra a Brescia? «A Brescia noi lavoreremo per vincere, non per una bottega. E per vincere bisogna cambiare. Finora abbiamo letto solo percorsi stantii, scontati, tradizionali. Così non si va da nessuna parte». E il Movimento Cinque Stelle? «È un fenomeno normale è dettato dalla malattia del sistema. Il voto ai grillini è di grande disagio e sintomo di quanto i partiti oggi sono incapaci. Il voto ad Italia dei Valori è un voto di cambiamento, ma allo stesso tempo di governo».

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