Gazebo con il Consigliere Regionale Patitucci, il Coordinatore Provinciale Palmirani e il Responsabile organizzativo Uberti
Brescia, sabato 27 novembre.
sabato 27 novembre 2010
martedì 16 novembre 2010
Idv: "Traffici loschi sulla sanatoria"
Il primo ha presentato 30 domande di sanatoria per "badanti, colf e collaboratori domestici" al suo servizio, il secondo e il terzo 60 ciascuno, il quarto 50. Si tratta di quattro bresciani, i cui nomi sono stati forniti in questi giorni dalla Cgil agli organi di polizia, che un anno fa hanno presentato 200 domande per la sanatoria per altrettanti immigrati, i quali difficilmente potrebbero essere al servizio di soli quattro individui.
Ogni cittadino straniero avrebbe inoltre pagato cinquemila euro per ottenere da uno di questi bresciani la presentazione della domanda di regolarizzazione. Per un giro di affari, conti alla mano, di un milione di euro, ovviamente in nero.
"Chiediamo con forza alla magistratura di indagare e perseguire questi quattro bresciani che sono dei criminali. E se è giusto che gli immigrati che oggi stanno manifestando tornino nella legalità, è altrettanto giusto che questi italiani condividano le responsabilità per questa situazione e paghino per ciò che hanno fatto".
A parlare è Maurizio Zipponi, responsabile del settore lavoro per Italia dei Valori, che lunedì mattina ha ribadito l’appoggio del suo partito al documento proposto dalla Diocesi, Cgil e Cisl (leggi qui), "la Uil non è fra i firmatari solo perché non presente lunedì sera sotto la gru", e consegnato ai migranti in protesta la sera precedente.
"Ci auguriamo che oggi quei ragazzi scendano e accettino le condizioni che sono state proposte", ha detto Zipponi, "così come riteniamo che il documento possa essere condiviso dalle istituzioni competenti. Da tutto questo abbiamo ricevuto un insegnamento preciso, ovvero che una sanatoria fatta in questo modo è irrazionale. Chi ha un lavoro certificato, qualunque esso sia, deve avere gli stessi diritti di colf e badanti".
Anche Salvatore Palmirani, coordinatore provinciale dell’Idv, ha chiesto che la magistratura facesse il suo lavoro nei confronti dei quattro bresciani sinora individuati, "e sono certo che se gli altri bresciani sapessero come sono andate realmente le cose, non si mostrerebbero così razzisti e intolleranti verso gli immigrati che sono stati truffati da nostri cittadini compiacenti". Il consigliere regionale Francesco Patitucci ha annunciato che il presidio, se tutte le parti accetteranno le condizioni del documento, "dovrebbe essere allestito a Urago Mella, in via Risorgimento. Era necessario dare una risposta a questi immigrati, sebbene si tratti di un problema politico che va risolto all’interno delle istituzioni. Crediamo che questo documento sia una risposta ragionevole e condivisibile".
martedì 9 novembre 2010
Patitucci:altro che federalismo, solo tagli indiscriminati
CONSIGLIO REGIONALE
Patitucci: “Con quel che resta di questo Governo
altro che federalismo, solo tagli indiscriminati”
“Mentre in Consiglio regionale discutiamo di federalismo, il Governo o quel poco che ne resta taglia drasticamente le risorse alle Regioni, non solo a quelle che sperperano, ma soprattutto – ed è il caso della Lombardia – a quelle virtuose”. Lo dichiara Francesco Patitucci, consigliere regionale dell’Italia dei Valori.
“Noi di IdV, è bene sottolinearlo subito, a suo tempo abbiamo votato a favore del federalismo. Di quello vero, non di quello improvvisato della domenica”.
“La manovra del Governo si può paragonare al taglio di un albero, non ad una potatura dei rami secchi. Tagli indiscriminati su tutto: dai trasporti pubblici alla sanità, fino alle risorse per le forze dell’ordine, che non hanno soldi neppure per mettere benzina nelle auto. E ancora tagli alla scuola pubblica all’Università e alla ricerca”.
“Sempre in nome del federalismo fiscale, tanto caro alla Lega, si finanzia la banca del Sud con 4 miliardi di euro, si risollevano le casse della Provincia di Catania, con 150 milioni… Restando in Sicilia si regalano 250milioni di euro al Comune di Palermo e, come ciliegina sulla torta, si danno 500 milioni di euro al Comune di Roma. Quella capitale tanto cara alla lega dal lunedì al venerdì mentre il sabato e la domenica diventa ‘Roma ladrona’. Così, nel nome del federalismo fiscale e della ‘legalità’ altri 300 milioni di euro per le multe delle quote latte, alla faccia di tutti gli allevatori onesti”.
“E così si chiedono soldi alle Regioni. Ma costava tanto puntare seriamente sulla lotta all’evasione per recuperare fondi? E forse bastava reintrodurre il reato di falso in bilancio e portare dal 5% al 12% la ritenuta sui capitali accumulati illegalmente e rientrati con lo scudo fiscale (come avevamo proposto noi di IdV).
Gruppo Italia dei Valori
Consiglio regionale della Lombardia
domenica 7 novembre 2010
Idv: "Sanatoria, una legge stupida"
Idv: "Sanatoria, una legge stupida"
sabato 06 novembre 2010
(s.s.) Anche l’Italia dei valori sarà in piazza sabato pomeriggio a fianco degli immigrati, "ma a livello personale e non ufficiale", hanno fatto sapere gli esponenti bresciani del partito. Il distinguo non è relativo al merito della protesta, "da sempre sosteniamo i diritti di chi è più debole e crediamo che con questa sanatoria gli immigrati siano stati presi in giro" ha spiegato il coordinatore provinciale Salvatore Palmirani, ma alla modalità in cui essa viene condotta. "Siamo favorevoli a quanto è stato stabilito in settimana con la Prefettura, la curia e i sindacati", ha detto Maurizio Zipponi, responsabile nazionale Idv per welfare e lavoro, "e cioè al tavolo a cui tutti i protagonisti potranno sedere senza discriminazioni per valutare le domande critiche". Zipponi ha anche avanzato una ulteriore proposta: "chiediamo che anche a Brescia venga applicato quanto avvenuto a Verona in cui i lavoratori immigrati, che sono stati truffati da datori di lavoro compiacenti, hanno denunciato il raggiro e sono entrati in un percorso di protezione sociale che potrà portarli alla regolarizzazione". Perché il nodo da sciogliere, secondo il partito di Di Pietro, è il cambiamento immediato della legge che ha prodotto tutto questo. "Questa sanatoria è una legge stupida fatta da persone incompetenti", ha esordito Giovanni Migliorati, esperto del settore lavoro dell’Idv di Brescia, "perchè era chiaro fin da subito che fatta in questo modo avrebbe portato tutti gli immigrati a tentare una regolarizzazione anche senza averne diritto". E se da un lato il partito è d’accordo nell’escludere dalla sanatoria chi ha pendenze con la giustizia, dall’altro si chiede come si sia potuti giungere a una interpretazione tanto restrittiva quando il ministero degli Interni aveva risposto a più interrogazioni parlamentari dichiarando che "la condanna per clandestinità non sarebbe stata motivo di esclusione. Non è colpa degli immigrati che non sanno interpretare le leggi, è colpa di chi le ha fatte in questo modo". Secondo Migliorati "il 90% delle domande presentate a Brescia sono false, tutti lo sanno ma fanno finta di nulla e ci si nasconde dietro alla forma. Molti immigrati si sono indebitati per pagare i contributi, arrivando a spendere anche 10.000 euro". Un altro responsabile di quanto sta accadendo oggi a Brescia oltre al legislatore, Migliorati lo ha indicato nel primo cittadino Adriano Paroli: "Questa questione è stata trattata come se fosse un caso di ordine pubblico. Sgombrare il presidio, che fra l’altro non dava fastidio a nessuno, è stato un abuso di potere che ha portato all’inasprimento del confronto e al rifugio degli immigrati sulla gru. Se accadrà qualcosa di grave, il sindaco ne sarà il primo responsabile". "Crediamo sia necessario abbassare i toni e tornare al buon senso, e prima di tutto ci rivolgiamo al sindaco e al vicesindaco che non possono mettere questa situazione sul piano economico. Non vogliamo che la manifestazione di sabato diventi un problema di ordine pubblico, ma è riduttivo pensare ai soldi che si perdono perché il cantiere della metropolitana è fermo", ha concluso il consigliere regionale Francesco Patitucci.
sabato 6 novembre 2010
Idv difende le intercettazioni
PROCESSO FORTUGNO. Udienza al Palagiustizia, presidio fuori
Idv difende le intercettazioni
In aula la verifica dell'accusa
Anche ieri presidio contro la mafia davanti al Palagiustizia
Dentro e fuori dall'aula, «l'importante è parlarne». Parlare della trama che la criminalità organizzata può intessere non solo al Sud, ma anche al Nord. Brescia compresa. Ne sono convinti il Comitato Antimafia Peppino Impastato, i Giovani dell'Italia dei Valori e il gruppo studentesco «Legalità e giustizia» che ieri davanti al Palagiustizia di via Gambara hanno continuato la campagna di solidarietà verso i testimoni del processo a carico dei fratelli Fortugno (secondo l'accusa legati alla cosca dei Piromalli di Gioia Tauro) e altri 10 imputati (rispondono, a vario titolo, di ricettazione, estorsione, traffico di armi e droga e sfruttamento della prostituzione). Presente al presidio anche Francesco Patitucci, consigliere regionale Idv, che nelle scorse settimane ha lanciato l'allarme mafia tra i banchi del Pirellone in vista di Expo 2015. «La mafia è come un cancro che, se non è curato, rischia di andare in metastasi - ha commentato -: la terapia, in questo caso, è la parola. Da un lato dobbiamo parlare come fanno questi giovani, nelle manifestazioni pubbliche e tra la gente; dall'altro dobbiamo contrastare le leggi che in un certo senso aiutano la criminalità organizzata: vietare le intercettazioni, per esempio. significherebbe stroncare l'80 per cento del lavoro d'inchiesta».
Proprio le intercettazioni, ambientali o telefoniche, ieri sono state al centro della quinta udienza del processo a Palazzo di Giustizia. In aula, chiamato a deporre dal pm Paolo Savio, Claudio Pederzolli, oggi in servizio al Commissariato di Polizia di Riva del Garda, ma all'epoca dei fatti (2004) agente della Squadra Mobile di Brescia. Poco meno di quattro ore per ripercorrere le fasi d'indagine dell'operazione Didone, «nata nel 2003 da alcune confidenze secondo cui nel Basso Garda soggetti criminali sontrollavano la gestione dei locali». E' il 13 luglio 2004, per esempio, quando il titolare del «Baraonda» denuncia per minacce Guido Catapano (futuro pentito): una miccia che accende le richieste di intercettazioni, inizialmente a Guido Catapano e Rocco Fortugno. Il loro rapporto si interrompe improvvisamente, pare, proprio per la contesa sul controllo dei night, partita in cui anche Gaetano Commercio, commercialista dei Fortugno, avrebbe avuto secondo l'accusa un ruolo significativo. Ma la difesa contesta: è soltanto un'ipotes
Idv difende le intercettazioni
In aula la verifica dell'accusa
Anche ieri presidio contro la mafia davanti al Palagiustizia
Dentro e fuori dall'aula, «l'importante è parlarne». Parlare della trama che la criminalità organizzata può intessere non solo al Sud, ma anche al Nord. Brescia compresa. Ne sono convinti il Comitato Antimafia Peppino Impastato, i Giovani dell'Italia dei Valori e il gruppo studentesco «Legalità e giustizia» che ieri davanti al Palagiustizia di via Gambara hanno continuato la campagna di solidarietà verso i testimoni del processo a carico dei fratelli Fortugno (secondo l'accusa legati alla cosca dei Piromalli di Gioia Tauro) e altri 10 imputati (rispondono, a vario titolo, di ricettazione, estorsione, traffico di armi e droga e sfruttamento della prostituzione). Presente al presidio anche Francesco Patitucci, consigliere regionale Idv, che nelle scorse settimane ha lanciato l'allarme mafia tra i banchi del Pirellone in vista di Expo 2015. «La mafia è come un cancro che, se non è curato, rischia di andare in metastasi - ha commentato -: la terapia, in questo caso, è la parola. Da un lato dobbiamo parlare come fanno questi giovani, nelle manifestazioni pubbliche e tra la gente; dall'altro dobbiamo contrastare le leggi che in un certo senso aiutano la criminalità organizzata: vietare le intercettazioni, per esempio. significherebbe stroncare l'80 per cento del lavoro d'inchiesta».
Proprio le intercettazioni, ambientali o telefoniche, ieri sono state al centro della quinta udienza del processo a Palazzo di Giustizia. In aula, chiamato a deporre dal pm Paolo Savio, Claudio Pederzolli, oggi in servizio al Commissariato di Polizia di Riva del Garda, ma all'epoca dei fatti (2004) agente della Squadra Mobile di Brescia. Poco meno di quattro ore per ripercorrere le fasi d'indagine dell'operazione Didone, «nata nel 2003 da alcune confidenze secondo cui nel Basso Garda soggetti criminali sontrollavano la gestione dei locali». E' il 13 luglio 2004, per esempio, quando il titolare del «Baraonda» denuncia per minacce Guido Catapano (futuro pentito): una miccia che accende le richieste di intercettazioni, inizialmente a Guido Catapano e Rocco Fortugno. Il loro rapporto si interrompe improvvisamente, pare, proprio per la contesa sul controllo dei night, partita in cui anche Gaetano Commercio, commercialista dei Fortugno, avrebbe avuto secondo l'accusa un ruolo significativo. Ma la difesa contesta: è soltanto un'ipotes
mercoledì 3 novembre 2010
Intervista al Coordinatore Provinciale Salvatore Palmirani
DAL GIORNALE DI BRESCIA DEL 3 NOVEMBRE 2010
Idv: la Giunta si prende meriti passati
Salvatore Palmirani è coordinatore provinciale dell'Italia dei valorin«Se la Giunta Paroli inaugurerà delle opere, sarà merito dell'Amministrazione comunale che l'ha preceduta». Il coordinatore provinciale dell'Italia dei Valori, Salvatore Palmirani, apre così il suo bilancio sull'operato della Loggia al «giro di boa» del mandato amministrativo.
Quale è la vostra posizione su quanto fatto fino ad oggi dalla Giunta Paroli?
Abbiamo assistito ad una politica di grandi annunci e di risultati realisticamente lontani nel tempo. L'attuale Giunta celebrerà sicuramente il taglio del nastro della metropolitana che si è trasformata da problema in opportunità: dopo essere stati palesemente contrari al progetto ora si sono resi conto della grande possibilità di inaugurare una grande opera.
Che opinione avete della politica per la sicurezza?
Anche la politica sulla sicurezza non ci ha convinto per niente: anche perché i reati sono aumentati. Non credo che serva aumentare le Forze dell'ordine sui pullman o alla stazione degli autobus. In questi due anni e mezzo abbiamo assistito ad uno strisciante razzismo, verso gli extracomunitari. In realtà in città sono aumentati scippi e rapine, mentre la Giunta si è preoccupata di far multare chi si sedeva sulle panchine in centro.
Siamo preoccupati anche per come sono gestiti i servizi sociali per i quali abbiamo assistito ad un vero peggioramento dell'offerta.
La vostra posizione sulle partecipate?
Anche qui i partiti oggi in maggioranza hanno cambiato posizione una volta arrivati ai vertici della Loggia. La gestione duale ha indebolito molto la nostra posizione, con le decisioni politiche tutte ormai spostate a Milano. La maggioranza di oggi ha piazzato tutti i suoi uomini, così come ha fatto nelle altre partecipate, senza valutare il vero interesse per la città.
Se foste voi alla guida della città cosa fareste?
Innanzitutto, vorremmo ascoltare più la gente e vorremmo concentrarci maggiormente sui servizi sociali. Non solo, sarebbe nostra intenzione investire maggiormente negli asili nido e nelle materne. Allo stesso tempo sarebbe necessario avere un dialogo con gli extracomunitari, noi per questa ragione abbiamo nominato un responsabile per i neocittadini.
Infine per ciò che riguarda le infrastrutture, a nostro parere è nevralgico che venga potenziata la metropolitana, con un prolungamento verso via Orzinuovi e verso la provincia in particolare nella direzione del Lago di Garda.
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