martedì 16 novembre 2010
Idv: "Traffici loschi sulla sanatoria"
Il primo ha presentato 30 domande di sanatoria per "badanti, colf e collaboratori domestici" al suo servizio, il secondo e il terzo 60 ciascuno, il quarto 50. Si tratta di quattro bresciani, i cui nomi sono stati forniti in questi giorni dalla Cgil agli organi di polizia, che un anno fa hanno presentato 200 domande per la sanatoria per altrettanti immigrati, i quali difficilmente potrebbero essere al servizio di soli quattro individui.
Ogni cittadino straniero avrebbe inoltre pagato cinquemila euro per ottenere da uno di questi bresciani la presentazione della domanda di regolarizzazione. Per un giro di affari, conti alla mano, di un milione di euro, ovviamente in nero.
"Chiediamo con forza alla magistratura di indagare e perseguire questi quattro bresciani che sono dei criminali. E se è giusto che gli immigrati che oggi stanno manifestando tornino nella legalità, è altrettanto giusto che questi italiani condividano le responsabilità per questa situazione e paghino per ciò che hanno fatto".
A parlare è Maurizio Zipponi, responsabile del settore lavoro per Italia dei Valori, che lunedì mattina ha ribadito l’appoggio del suo partito al documento proposto dalla Diocesi, Cgil e Cisl (leggi qui), "la Uil non è fra i firmatari solo perché non presente lunedì sera sotto la gru", e consegnato ai migranti in protesta la sera precedente.
"Ci auguriamo che oggi quei ragazzi scendano e accettino le condizioni che sono state proposte", ha detto Zipponi, "così come riteniamo che il documento possa essere condiviso dalle istituzioni competenti. Da tutto questo abbiamo ricevuto un insegnamento preciso, ovvero che una sanatoria fatta in questo modo è irrazionale. Chi ha un lavoro certificato, qualunque esso sia, deve avere gli stessi diritti di colf e badanti".
Anche Salvatore Palmirani, coordinatore provinciale dell’Idv, ha chiesto che la magistratura facesse il suo lavoro nei confronti dei quattro bresciani sinora individuati, "e sono certo che se gli altri bresciani sapessero come sono andate realmente le cose, non si mostrerebbero così razzisti e intolleranti verso gli immigrati che sono stati truffati da nostri cittadini compiacenti". Il consigliere regionale Francesco Patitucci ha annunciato che il presidio, se tutte le parti accetteranno le condizioni del documento, "dovrebbe essere allestito a Urago Mella, in via Risorgimento. Era necessario dare una risposta a questi immigrati, sebbene si tratti di un problema politico che va risolto all’interno delle istituzioni. Crediamo che questo documento sia una risposta ragionevole e condivisibile".
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