Lettera al direttore del Giornale di Brescia
28 novembre 2009
PRECISAZIONI
Viabilità e grandi opere in Valcamonica
In merito alla lettera comparsa il 25 novembre 2009, a pagina quarantasette del suo giornale, ritengo doverose alcune precisazioni e necessaria la rettifica di alcune dichiarazioni in essa contenute.
La Valle Camonica e la sua viabilità non sono mai stati esclusiva proprietà e interesse della Lega.
Oggi in qualità di senatore della Repubblica e coordinatore provinciale di Brescia sono particolarmente impegnato affinché i temi della viabilità e delle infrastrutture ferroviarie divengano prioritari in qualsiasi agenda politico-istituzionale.
Ieri presidente della Comunità di Valle Camonica ho organizzato, intuendone l´importanza, il primo incontro tra l´allora ministro Lunardi e tutte le realtà istituzionali della Provincia e della Regione.
Ricordo che il blocco dei cantieri inerenti il IV - V- VI lotto, I stralcio, si sono resi necessari in seguito all´intervento della Sovrintendenza di Brescia dovuto al rinvenimento di massi istoriati nel comune di Capo di Ponte e alle diverse modifiche richieste dai Comuni interessati che hanno reso indispensabile la variante al tracciato strada previsto dal progetto approvato.
Sono stato io in qualità di consigliere dell´allora ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, ad aver assicurato la quotidiana presenza dell´Anas, in particolare del presidente Ciucci e del direttore generale Minenna, sui fondamentali e rilevanti argomenti di cui sopra.
Mi dispiace che gli Stati Generali sulla viabilità della Valle Camonica vengano convocati nelle giornate dei lavori parlamentari vista la centralità delle problematiche all´ordine del giorno da esaminare quando alcuni degli aderenti al Comitato sono impegnati in Aula.
Tutti i soggetti interessati in virtù delle cariche ricoperte e soprattutto i parlamentari hanno il dovere di rappresentare le istanze dei cittadini e sono chiamati a impegnarsi per fornire risposte concrete a bisogni reali superando divergenze politiche e appropriazioni inopportune per contribuire alla realizzazione del bene comune.
È ingenuo e insensato rivendicare ancora oggi quei meriti che sono atti dovuti!
Gianpiero De Toni
Roma
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